Filippo, sei cresciuto calcisticamente a Jesi per poi proseguire nei settori giovanili professionistici di Perugia e Recanatese. Quanto sono stati importanti per te questi ultimi anni?
Giocare nei settori giovanili professionistici mi ha fatto crescere a livello tecnico e soprattutto dal punto di vista personale, è un’esperienza di vita lontano di casa che ti fortifica. Innanzitutto i ritmi sono diversi e c’è tanta competitività anche tra compagni di squadra, nessuno ha il posto titolare assicurato. Ci ho messo un po’ ad abituarmi, il primo anno ho avuto dei problemi a un ginocchio, ma pian piano sono entrato nel modo giusto nell’approcciare gli allenamenti e le partite.
Ora ritorni nella tua città, cosa significa per te giocare con la Jesina?
La Jesina è la squadra della mia città, voglio indossare questa maglia e rappresentarla dando il massimo. Sono un tifoso. Quando ho potuto, quest’anno l’ho sempre seguita in curva.
Quali sono le tue caratteristiche e a quale giocatore ti ispiri?
Il mio ruolo è il trequartista, dicono che abbia molta fantasia e mi ispiro ai giocatori che abbiano tale qualità, ho sempre ammirato Dybala.